LA SATIRA

LA SATIRA

La definizione di satira va dettagliata sia rispetto alla categoria della comicità, del carnevalesco, dell'umorismo, dell'ironia e del sarcasmo, con cui peraltro condivide molti aspetti:

  • con il comico condivide la ricerca del ridicolo nella descrizione di fatti e persone,
  • con il carnevalesco condivide la componente "corrosiva" e scherzosa con cui denunciare impunemente,
  • con l'umorismo condivide la ricerca del paradossale e dello straniamento con cui produce spunti di riflessione morale,
  • con l'ironia condivide il metodo socratico di descrizione antifrasticamente decostruttiva,
  • con il sarcasmo condivide il ricorso peraltro limitato a modalità amare e scanzonate con cui mette in discussione ogni autorità costituita.

Essa si esprime in una zona comunicativa "di confine", infatti ha in genere un contenuto etico normalmente ascrivibile all'autore, ma invoca e ottiene generalmente la condivisione generale, facendo appello alle inclinazioni popolari; anche per questo spesso ne sono oggetto privilegiato personaggi della vita pubblica che occupano posizioni di potere.

Queste stesse caratteristiche sono state sottolineate dalla Corte di Cassazione che si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)

domenica 10 febbraio 2013

SALVIAMO LA STORICA LINEA FILOVIARIA !!!


da: http://www.rivieranews.it/2013/01/30/leggi-notizia/argomenti/sanremo-arma-taggia-ospedaletti/articolo/un-nostro-lettore-sostiene-che-la-sostituzione-dei-filobus-con-autobus-a-idrogeno-non-ha-senso.html#.URfdpR3AfTh

Un nostro lettore sostiene che la sostituzione dei filobus con autobus a idrogeno non ha sensoShare on facebook

"La decisione della’amministrazione comunale di Sanremo, di quella provinciale di Imperia e della Riviera Trasporti di sostituire il filobus con i bus a idrogeno è quanto di più demenziale si possa immaginare". Lo sostiene Gabriele Mutti, giornalista esperto di trasporti con collaborazioni passate a ‘Il mondo dei Trasporti’ e attuale responsabile di una rivista di auto storiche.
"Il filobus ha una vita media che è il triplo di quella di qualunque autobus, ha zero emissioni inquinanti e l’unico handicap estetico è costituito dalla linea aerea. L’asservimento del percorso ai fili è invece un problema superabile, perché la stessa Van Hool che ha proposto a Imperia i bus a idrogeno produce filobus bimodali con motore elettrico più un diesel Iveco da 6 litri che consente una marcia autonoma in assenza della linea aerea. Basterebbe sistemare la linea alla rotonda nella zona di Arma e in quella di Taggia per avere un servizio ecologico e puntuale da Ventimiglia sino a Taggia, una delle linee filoviarie più lunghe a livello europeo. Sostituire i filobus con i bus ad idrogeno ha un costo esorbitante e la resa ecologica non sarà mai la stessa, perché l’idrogeno va prodotto e stoccato montando dispositivi di sicurezza che non esistono sui filobus".
"La dimostrazione di tutto ciò - termina Mutti - si ha con il mitico filobus ‘29’ dell’ex Stel che è tuttora circolante come veicolo storico a dispetto del suo mezzo secolo di vita. Mi auguro che il comune, la provincia e la Riviera Trasporti non abbiano a pentirsi una domani dell’avventata decisione che stanno prendendo e che rischia di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini".
 Carlo Alessi






Le foto seguenti sono di Angelo Nigrelli





WASP

8 commenti:

  1. Spero che i filobus continuino circolare, a Milano la più grande cazzata è stata la sostituzione di gran parte di questi con autobus, decisione presa sotto la pressione degli ambienalisti di allora ...

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  2. A parte il discorso energetico: usare energia elettrica per produrre idrogeno che poi produce nuovamente energia elettrica tramite fuell cell, una serie di passaggi ognuno dei quali perde energia sotto forma di entropia, vedere secondo principio della termodinamica; c'è il discorso pericolosità, l'idrogeno è infiammabilissimo, più del metano, c'è da chiedersi cosa succederebbe nel caso di un incidente a uno di questi mezzi.
    Mentre a Sanremo si pensa di eliminare i filobus qui nel Veneto si pensa di tornare ai tram: Padova ha già costruito una linea tramviaria, a Treviso la stanno progettando, proprio perché i mezzi elettrici sono ecologici e vantaggiosi dal punto di vista energetico. Ma si sa l'idrogeno è la moda del momento...

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  3. Peggio ancora, l'unico modo per produrre idrogeno in maniera vagamente conveniente (cioè con meno perdite) è partendo dal petrolio...

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    1. Tra l'altro Riccardo, a quanto ne so (dato che l'idea di produrci idrogeno on site era circolata anche dove lavoro) la produzione di H2 da idrocarburi (da noi si parlava di metano, ignoro se esistano altri metodi) produce valangate di CO2, che non e' proprio il massimo...

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  4. A Mestre invece di optare per un Filobus che avrebbe potuto essere un soluzione di facile realizzazione, hanno realizzato questo:

    https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT6VHEvuPgU_U1J4h2vYK1dL4hAFXIxr0oVCx2vqmV0eoRQTaaW

    Sarebbe in teoria un tram su gomma, che ha una rotaia guida (pericolosa da morire) in una città che di suo non ha strade sufficientemente larghe per ospitarlo.

    Le amministrazioni certe volte perdono di vista la giusta misura.

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    1. Pardon link errato

      https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT6VHEvuPgU_U1J4h2vYK1dL4hAFXIxr0oVCx2vqmV0eoRQTaaW

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  5. Non entro nella questione, dico solo che quello bicolore blu e bianco è fantastico! :)

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    1. Il bianco e blu, ovvero il famoso "29", è il nostro gioiello di famiglia!
      Ha più di 50 anni ed è l'unico rimasto in Italia e nel mondo tuttora funzionante (anche se è in pensione).

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