LA SATIRA

LA SATIRA

La definizione di satira va dettagliata sia rispetto alla categoria della comicità, del carnevalesco, dell'umorismo, dell'ironia e del sarcasmo, con cui peraltro condivide molti aspetti:

  • con il comico condivide la ricerca del ridicolo nella descrizione di fatti e persone,
  • con il carnevalesco condivide la componente "corrosiva" e scherzosa con cui denunciare impunemente,
  • con l'umorismo condivide la ricerca del paradossale e dello straniamento con cui produce spunti di riflessione morale,
  • con l'ironia condivide il metodo socratico di descrizione antifrasticamente decostruttiva,
  • con il sarcasmo condivide il ricorso peraltro limitato a modalità amare e scanzonate con cui mette in discussione ogni autorità costituita.

Essa si esprime in una zona comunicativa "di confine", infatti ha in genere un contenuto etico normalmente ascrivibile all'autore, ma invoca e ottiene generalmente la condivisione generale, facendo appello alle inclinazioni popolari; anche per questo spesso ne sono oggetto privilegiato personaggi della vita pubblica che occupano posizioni di potere.

Queste stesse caratteristiche sono state sottolineate dalla Corte di Cassazione che si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)

mercoledì 11 settembre 2013

PERCHÉ ZRET NON PUÒ INSEGNARE

Tratto da: http://banferenemy.blogspot.it/2013/09/perche-chi-odia-lo-stato-non-dovrebbe.html

Dopo l'articolo di Repubblica di cui ormai si è parlato diffusamente, i fratelli sanremesi hanno accusato duramente il colpo. Ci sono stati diversi articoli carichi di livore sui vari blog dell' "Arcipelago Scie Chimiche", decine di prese di posizione, talvolta dure, al limite della denuncia. Ma di denunce non sembra ce ne siano state. Meglio così.


Sono comparse pagine Facebook a sostegno del Prof. Zret, e la cosa, francamente, non mi stupisce, per motivi che vedremo successivamente.

Qualcuno dice che Zret è un ottimo insegnante, qualcuno dice che è pericoloso per l'educazione dei ragazzi.
L'aspetto che però sembra essere sfuggito ai più è quello, più generale,  relativo alla natura del rapporto (di lavoro SUBORDINATO) tra il professore e il suo datore di lavoro (lo STATO ITALIANO).

Tutti conoscono a memoria gli articoli del codice civile che regolano i rapporti di lavoro subordinati, e sarebbe ozioso e ridondante parlarne o citarne i passaggi più significativi relativi ad obblighi di LEALTÀ e FEDELTÀ. Pur essendo oltremodo noioso, sarebbe opportuno richiamare il "D.P.R. 16.04.2013 n° 62 (Codice comportamento dipendenti pubblici) nei passaggi che disciplinano aspetti di CONFLITTO DI INTERESSE e appartenenze ad organizzazioni i cui ambiti di interesse possano INTERFERIRE con i doveri d'ufficio.

Ma restiamo a principi generali. 

Il Professor Zret, come tutti i lavoratori dipendenti, è tenuto garantire al proprio datore di lavoro, LEALTÀ e FEDELTÀ.

Come si contempera questo obbligo con i comportamenti del Professore, con i suoi scritti, con le sue quotidiane esternazioni? Si badi bene, che in nessun caso possono essere messe in discussione le IDEE del Professor Zret. Egli ha diritto di pensare ed esprimere qualunque IDEA, anche la più inverosimile.
Ma il Professore, in stretta collaborazione con il suo congiunto Straker, non esprime solo idee: formula PRECISE e CIRCOSTANZIATE ACCUSE. E lo fa pubblicamente.

Le ACCUSE sono innanzitutto a carico dello STATO (datore di lavoro del Professore). STATO che viene accusato QUOTIDIANAMENTE di essere eterodiretto da una cricca criminale trasnazionale, accusato di GENOCIDIO, di perpetrare attività clandestine finalizzate allo sterminio di massa. Stato accusato di ALTO TRADIMENTO, nel perseguire interessi economico militari di imprese multinazionali e potenze straniere. Stato accusato di inscenare falsi attentati, depistaggi, persecuzioni di attivisti e financo omicidi. 

Di fronte alla gravità di tali accuse, lo stimato professore, che sostiene di essere in possesso di PROVE DEFINITIVE su tali argomenti, che fa? Fulgido esempio di senso civico e faro di moralità, tiene per sé le accuse, anzi, scrive dei prolissi e pomposi post su improbabili blog. Promuove indirettamente l'illegale raccolta fondi del fratello disoccupato per fronteggiare le spese derivanti dalle querele per diffamazione nel tempo accumulatesi.

Giusto per limitarsi ai fatti degli ultimi mesi, e per fare un esempio,  il Professore si guarda bene dall'approfondire lo stato di salute dei Carabinieri gravemente feriti nell'attentato di Roma, o magari di indagare, nel paese di residenza, sul passato dell'attentatore. No. Egli, basandosi su "indagini" compiute dal discusso fratello, operate su FRAME TELEVISIVI e suole di scarpe,  arriva alla conclusione che LO STATO ITALIANO (suo datore di lavoro) ha inscenato questo attentato per facilitare il voto di fiducia al Governo Letta. 
Delle due l'una. O i due sono in palese MALAFEDE (non vogliono approfondire perché sanno perfettamente di essere in torto), oppure i due hanno una visione, una concezione dello Stato che è quantomeno in contrasto con con l'esserne dipendente stipendiato.

Premesso che, a titolo personale, non affiderei nemmeno l'EDUCAZIONE (si EDUCAZIONE, caro Professore e cari suoi fan, EDUCAZIONE, non suggestioni o nozionismo) del mio adorato gatto al Professore in oggetto, mi siano consentite alcune domande dirette:


"COME SI CONTEMPERA, PROFESSORE, L'OBBLIGO DI  FEDELTÀ E LEALTÀ AL DATORE DI LAVORO
 (LO STATO) CON LE ACCUSE CHE LEI REITERATAMENTE RIVOLGE ALLO STESSO?" 

"PERCHÉ SE RITIENE DI AVERE PROVE INOPPUGNABILI SUL FALSO ATTENTATO DI ROMA 
COME DI ALTRI EVENTI CRIMINOSI,  NON SI È RIVOLTO ALLA MAGISTRATURA?"

"RITIENE MORALMENTE SOSTENIBILE RICEVERE LO STIPENDIO DALLO STATO ITALIANO?"

Non mi stupisce il fatto, infine, che gli sia stata tributata della solidarietà. Zret può paradossalmente apparire come un ottimo insegnante. Forse le sue chiavi di lettura della storia e della contemporaneità possono apparire intriganti, suggestive, financo appaganti. Non faccio fatica a credere che, nel nostro disgraziato Paese, un giovane possa sentirsi "illuminato" da una visione complottista della realtà. Del resto, questa, gli semplificherà non poco l'analisi del quotidiano e gli fornirà un formidabile alibi per la disillusione. la rassegnazione e il nichilismo. E la chiamano Educazione?

Mi siano perdonate le deroghe alla netiquette (maiuscole).

Cosa dice la legge. (Grassetti miei). 


Art. 3
Principi generali

  1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la  Nazione  con disciplina ed onore e conformando la propria condotta ai principi  di buon  andamento  e  imparzialità  dell'azione   amministrativa.   Il dipendente  svolge  i  propri  compiti  nel  rispetto  della   legge, perseguendo l'interesse pubblico senza abusare della posizione o  dei poteri di cui è titolare.
  2. Il  dipendente  rispetta  altresì  i  principi  di  integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce  in  posizione  di  indipendenza  e
imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi.
(...)

Art. 5
Partecipazione ad associazioni e organizzazioni

  1.  Nel  rispetto  della  disciplina   vigente   del   diritto   di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al  responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria adesione  o  appartenenza  ad associazioni od organizzazioni,  a  prescindere  dal  loro  carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano  interferire  con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio. Il presente comma non  si applica all'adesione a partiti politici o a sindacati.
(...)

2. Il dipendente si  astiene  dal  prendere  decisioni  o  svolgere attività inerenti alle sue  mansioni  in  situazioni  di  conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del  coniuge, di conviventi, di parenti, di  affini  entro  il  secondo  grado.  Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi  natura,
(...)

Art. 10
Comportamento nei rapporti privati

  1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative  con pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, il  dipendente non   sfrutta,   né   menziona    la    posizione    che    ricopre

nell'amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro  comportamento  che  possa  nuocere  all'immagine dell'amministrazione.




Meglio se ci fermiamo qui...

BigRedCat Redivivo.

9 commenti:

  1. NOVANTADUE MINUTI DI APPLAUSI!!!

    RispondiElimina
  2. Standing ovation anche da parte mia!

    RispondiElimina
  3. Non sempre condivido le posizioni e i metodi di zret, ma per quanto riguarda le denunce documentate sul suo blog dirette allo stato, sono pienamente condivisibili perchè rispondono a verità, vedi scie chimiche e non solo....
    Solo dietro compenso, oggi si può sostenere che le scie chimiche sono prodotte dagli aerei di linea; lo stesso vale per le strategie criminali dello stato mafioso contro le popolazioni.
    Del resto zret non è il solo a sostenere certe accuse verso lo stato italiano e più in generale verso l'occidente.

    RispondiElimina
  4. Marco: "Solo dietro compenso, oggi si può sostenere che le scie chimiche sono prodotte dagli aerei di linea;".
    Sei rimasto un po' indietro, Marco. Fatti aggiornare dai fratelli, scoprirai che "ora" tutti gli aerei spargono scie chimiche...
    A proposito di compenso... Se fosse vero che si viene pagati per "negare il fenomeno delle scie chimiche" sicuramente i fratelli si sarebbero aggregati alla foltissima schiera e sarebbero in cima alla lista per compensi ricevuti!

    RispondiElimina
  5. D'altra parte, ogni volta che chiedo loro "dove ci si iscrive per avere i 6000 € al mese?" non mi rispondono mai... mi viene il sospetto che non lo sappiano...
    Ah, a proposito: LE SCIE CHIMICHE NON ESISTONO. PUNTO E BASTA. CHI SOSTIENE CHE ESISTONO O E' UN FARABUTTO, O E' UN IMBECILLE. RI-PUNTO E RI-BASTA.

    RispondiElimina
  6. Fate pena, altro che imbecille ... in proposito ci sono state anche interpellanze parlamentari, oltre ad essere criticate da seri professionisti del settore in tutto il mondo. Troppi italiani vendono la propria dignità per poche lenticchie ...
    Ognuno è libero di negare anche la prorpia madre, a me non importa. Fatti vostri, contenti voi .........

    RispondiElimina
  7. ci sono state anche interpellanze parlamentari
    In effetti, detto da uno che strilla che i politici sono tutti ladri, corrotti e bugiardi, serve solo a dimostrare la validità del mio assunto.

    RispondiElimina
  8. Marco, sei al punto che dovresti farti vedere da uno bravo.
    Ho sentito che qualcuno è guarito...

    RispondiElimina
  9. Secondo voi dovrei farmi curare per diventare come voi ......... preferisco morire!

    RispondiElimina