LA SATIRA

LA SATIRA

La definizione di satira va dettagliata sia rispetto alla categoria della comicità, del carnevalesco, dell'umorismo, dell'ironia e del sarcasmo, con cui peraltro condivide molti aspetti:

  • con il comico condivide la ricerca del ridicolo nella descrizione di fatti e persone,
  • con il carnevalesco condivide la componente "corrosiva" e scherzosa con cui denunciare impunemente,
  • con l'umorismo condivide la ricerca del paradossale e dello straniamento con cui produce spunti di riflessione morale,
  • con l'ironia condivide il metodo socratico di descrizione antifrasticamente decostruttiva,
  • con il sarcasmo condivide il ricorso peraltro limitato a modalità amare e scanzonate con cui mette in discussione ogni autorità costituita.

Essa si esprime in una zona comunicativa "di confine", infatti ha in genere un contenuto etico normalmente ascrivibile all'autore, ma invoca e ottiene generalmente la condivisione generale, facendo appello alle inclinazioni popolari; anche per questo spesso ne sono oggetto privilegiato personaggi della vita pubblica che occupano posizioni di potere.

Queste stesse caratteristiche sono state sottolineate dalla Corte di Cassazione che si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)

sabato 5 maggio 2012

05-05-2012 - LIBRI INTERESSANTI E LIBRI FUFFOSI

Oggi alle ore 17 appuntamento a Palazzo Borea d'Olmo per la presentazione ufficiale dell'ultima opera di Achille Pennellatore e Piero Anfossi:



Già che parliamo di libri, mi piace segnalare anche l'ultima "uscita" (a mero scopo di turlupinatura dei soliti gonzi boccaloni che devono contribuire a foraggiare il nullafacente ricercatore indipezzente) a cura dei due fratellonzi bugiardi e calunniatori, nonché ladri di immagini.

Eccolo:

Aggiungo un piccolo saggio della prosa del maestrino Zretino (tanto per farsi un'idea dell'autore "A":

"...


Dal testo si evincono le peculiarità salienti dei negazionisti (scrive “negazionisti”, ma parla di ciarlatani, nello specifico di se stesso e di suo fratello): sono individui bifronti, ipocriti, proteiformi, infidi, gesuitici. Si adattano alle più disparate situazioni, cambiando sembianze come i camaleonti. La pacatezza e la cortesia che talora dimostrano, in verità, sono i lenocinii di una melliflua captatio benevolentiae. Maestri dell'inganno e della menzogna, cercano di adescare gli interlocutori con le loro maniere untuose ed un linguaggio a volte accattivante, ma torbido, percorso da ossessivi cliché. Qualora non vi riescano, il loro modus operandi subisce una metamorfosi: diviene sfrontato, irruente, bellicoso. Un tratto costante è la volgarità che degenera sovente nella scatologia. Si compiacciono del turpiloquio e di riferimenti a tutto ciò che è sporco, laido: profonde ed immedicabili tare sono all’origine di questi comportamenti.

Eppure gli occultatori (sempre loro: Antonio e Rosario Marcianò, “ricercatori indipendenti di polli da spennare”) amano esibire, in qualche occasione, una finta raffinatezza ora nell’eloquio ora negli atti: è in questi casi che risultano sommamente ridicoli e finti. Abituati a crogiolarsi nel fango, quando tentano di esibire un po’ di eleganza, assomigliano a cicisbei, sul cui viso, sotto una patina di candida e profumata cipria, si addensano strati di puzzolente sudiciume.

PuBBlished by Zret (Antonio Marcianò) qui:

"...

Per chi volesse approfittare della imperdibile offerta, può, anzi "deve", ordinare direttamente ai gentilissimi autori e pagare (solo 18 miseri euri - signoraggio compreso) tramite bonifico bancario.

I dati bancari dovrebbero essere considerati "sensibili" e quindi "protetti" ma noi siamo maestri nello scoprire e rivelare queste cose specialmente se riguardano Rosario Marcianò.

Sì, vabbé, poi chiederà (con cori di "...che schifo! Ma come si permettono di pubblicare dati riservati!") ai suoi "adoratori" il "chi, come, quando e perché" lo smom o il ministero che ci paga ci abbia messo a conoscenza di codeste cose riservate...

Io me ne stropiccio e pubblico lo stesso. Ecco qui:


Avete visto il numero di c/c?
236 = 11
4 = d 
180 = 9

11 del 9 = undici settembre! GOMBLOTTO!!!

WASP

4 commenti:

  1. La funivia...
    L'avevo presa quando, da ragazzino, ero stato a Sanremo con un mio zio. Sarà stato il 1970 o giù di lì.
    Il tempo ha sbiadito i particolari, ma ricordo un paesaggio fantastico.
    Peccato che la funivia sia stata dismessa. Certamente la chiusura è stata fatta per impedire di avvistare i tankeroni a quota cumulo che volavano al di sotto della cima del Bignone.
    Maledetto NWO! Non solo ci avveleni i biomi, ma ci impedisci di ammirare quello che resta!

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  2. Le scie chimiche hanno corroso i cavi rendendola inutilizzabile. Inoltre erano un ostacolo per i sorvoli a bassa quota

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  3. " linguaggio a volte accattivante, ma torbido, percorso da ossessivi cliché"

    Che è diverso da quello che sta usando qui Zret?

    Che imbecilli.

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