LA SATIRA

LA SATIRA

La definizione di satira va dettagliata sia rispetto alla categoria della comicità, del carnevalesco, dell'umorismo, dell'ironia e del sarcasmo, con cui peraltro condivide molti aspetti:

  • con il comico condivide la ricerca del ridicolo nella descrizione di fatti e persone,
  • con il carnevalesco condivide la componente "corrosiva" e scherzosa con cui denunciare impunemente,
  • con l'umorismo condivide la ricerca del paradossale e dello straniamento con cui produce spunti di riflessione morale,
  • con l'ironia condivide il metodo socratico di descrizione antifrasticamente decostruttiva,
  • con il sarcasmo condivide il ricorso peraltro limitato a modalità amare e scanzonate con cui mette in discussione ogni autorità costituita.

Essa si esprime in una zona comunicativa "di confine", infatti ha in genere un contenuto etico normalmente ascrivibile all'autore, ma invoca e ottiene generalmente la condivisione generale, facendo appello alle inclinazioni popolari; anche per questo spesso ne sono oggetto privilegiato personaggi della vita pubblica che occupano posizioni di potere.

Queste stesse caratteristiche sono state sottolineate dalla Corte di Cassazione che si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)

giovedì 2 agosto 2012

"Contro la stupidità neanche gli Dei possono nulla"



Non meriterebbero risposta, perché in un  post pubblicato il 13 Luglio 2011 ed ospitato su questo blog http://wasp-waspls.blogspot.it/2011/07/teresa-barazzetti-rosario-marciano.html, avevo chiaramente ed incontrovertibilmente contestato quanto indebitamente dichiarato da Rosario Marcianò, prima fra tutte la sua eclatante scoperta costatagli, come da lui stesso affermato anche nell’ultimo post, settimane di indagini, in quanto è sempre stato a loro ben noto come la mia corrispondenza con il fratello Antonio sia sempre stata postata dall’indirizzo e-mail di Angelo Nigrelli, con nome e cognome, in quanto all’epoca non disponevo di indirizzo e-mail né di computer,  e di come Antonio Marcianò sia stato inoltre da me accompagnato la sera del 5 Gennaio 2008 a vedere la postazione nella Tipografia di Via Pallavicino, poi oggetto delle note vicende che hanno visto la stessa fotografata e messa sotto controllo dall’”investigatore” Rosario Marcianò, che doveva evidentemente scoprire ciò che suo fratello e lui stesso sapevano da sempre. Tutt’ora a questo indirizzo permangono oltre mille e trecento messaggi che, insieme a quelli cancellati, sono tutti riportati su cartaceo. Rosario, a detta del fratello, non solo seguiva la mia corrispondenza, ma era altresì “un ammiratore” della mia prosa. E questo smentisce la sua affermazione di non seguire la posta del fratello.
Per quanto riguarda quello che Antonio e Rosario Marcianò definiscono impropriamente “voltafaccia” (e qui invito il professore di lettere a rivedere il vocabolario che certamente gli può fornire un termine più corretto, quale “ripensamento”), ho chiaramente, forse per molti, ma evidentemente non per tutti, precisato come  siano state proprio le loro argomentazioni  a pormi delle questioni di credibilità sull’argomento scie chimiche che mi aveva interessato ed allarmato  e a motivo delle quali avevo contattato i Marcianò che a Sanremo si occupavano del presunto fenomeno.
Con il passare del tempo e l’approfondimento delle argomentazioni a sostegno della pericolosità e degli scopi (i più vari e contraddittori tra loro!) di queste attività di “irrorazione clandestina” peraltro visibilissima e non occulta (le scie invisibili dovevano ancora essere partorite dalla fervida fantasia del dinamico duo!) posi ad Antonio, con il quale corrispondevo, alcune questioni per avere chiarimenti su perplessità che ingigantivano mano a mano che le argomentazioni e le spiegazioni addotte divenivano illogiche e francamente poco credibili.
Quando però le mie obiezioni alle loro teorie si fecero più stringenti e le risposte sempre più vaghe ed irritate, da parte di Antonio il tono della corrispondenza cambiò decisamente e divenne tale da non giustificarne oltre la prosecuzione.
Come già scrissi nel post su questo blog, chiesi un colloquio chiarificatore che non mi venne concesso e, a quel punto, ritenni opportuno concludere il rapporto.
Concludo ribadendo che tutto quanto scritto nella presente trova riscontro probatorio nella corrispondenza contenuta nel computer di Nigrelli a mezzo del quale è sempre, e ribadisco sempre, intercorsa la corrispondenza tra me ed Antonio Marcianò, e che questo è sempre stato a conoscenza diretta dei fratelli Marcianò.
Con questo ritengo di avere esaurito l’argomento ma, qualora non bastasse, posso sempre procedere, analogamente a quanto fatto da Rosario Marcianò con la mia corrispondenza al fratello Antonio, alla pubblicazione dei brani che danno preciso riscontro a quanto da me sostenuto.
L’aver coinvolto mio figlio e sua moglie nella loro “vendetta” nei miei confronti, porterà Rosario Marcianò in Tribunale per rispondere di calunnia e diffamazione e questo non ha assolutamente nulla a che vedere con le sue attività di “divulgazione e ricerca” sulle scie chimiche e quant’altro, in quanto entrambi i soggetti diffamati sono completamente estranei alla questione, non essendo mai stati interessati a questi argomenti, né tantomeno alle attività del suddetto e, soprattutto, non hanno alcun interesse a che vengano contrastate. Essi sono stati indebitamente identificati con Wasp, Leoniero e Lisbeth, nick che, come è ben noto, riconducono ad Angelo Nigrelli, senza che il macroscopico errore venisse corretto ed il materiale diffamatorio, e soltanto quello, venisse cancellato dal blog Tankerenemy e da tutti i siti che lo hanno pubblicato.
Quindi le chiamate a raccolta di sostenitori e le crociate in difesa della “libertà di espressione” non risultano pertinenti all’oggetto della causa.

Teresa Barazzetti

5 commenti:

  1. L'unico posto in cui devono stare dei LOSCHI figuri come rosario FALSARIO marcianò e antonio SCIACALLO marcianò è la galera, dove potranno pagare il conto per tutte le loro malefatte.

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  2. Semplicemente qualcuno s'è accorto della bufala delle scie e ha agito di conseguenza, se ne facciano una ragione...anzi oprima passino dal giudice.

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  3. Tutta la mia solidarietà a te a angelo e a tuo figlio e consorte.
    Strakkino é soltanto un rancoroso fuffaro e sta pagando le conseguenze della sua violenza.
    La mia esperienza con la giustizia italiana è che èlenta ma quando si mette in moto prima o poi fa quello che deve fare.

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  4. Non ho parole. Spero nella giustizia.

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